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Riscossione coattiva dei tributi: che cosa si intende

Vogliamo oggi specificarvi cosa si intende per la riscossione coattiva dei tributi. Noi di Stanisci Law Firm interveniamo di fronte a problemi legati a questo particolare campo con professionalità e attenzione. Andiamo però per gradi ad analizzare questo settore.

Riscossione coattiva dei tributi, cosa sono?

La riscossione coattiva dei tributi avviene quando le somme dovute al Comune non vengono versate dal contribuente entro i termini indicati in quello che è l’atto originario. Sotto questo punto di vista si parla di entrate tributarie, relazioni sanzioni e interessi. Con questo termine dunque si intende il processo con il quale il legislatore prescrive la riscossione delle entrate dovute senza il consenso del debitore.

Si passa dunque a quella che è nota come ingiunzione fiscale. Si tratta di un atto di natura complessa, amministrativo e anche esecutivo. L’amministrazione accerta il credito, considerando eventuali sanzioni e interessi, e pretende il pagamento entro 30 giorni dell’importo dovuto. Se questo non verrà versato si passerà alla pena di esecuzione forzata. L’ingiunzione fiscale è un provvedimento molto antico, risale infatti al 1910 ed è utilizzato molto dagli enti locali perché in grado di snellire la procedura di recupero crediti. Il termine deriva proprio dall’imposizione di pagare l’importo dovuto.

La legge 160 del 2019 ha inoltre concentrato la riscossione coattiva nella fase di accertamento portando a un avviso di accertamento esecutivo che assolva oltre a quella che è la funzione in entrata anche quella di riscossione. Ricordiamo inoltre che i costi relativi alle procedure di riscossione coattiva sono a carico del soggetto moroso e consistono in:

  • Fermo amministrativo
  • Pignoramenti
  • Ipoteche


Fermo Amministrativo

Il fermo amministrativo è un atto con il quale le autorità bloccano un bene mobile di un debitore iscritto in pubblici registri come può essere un veicolo. L’obiettivo è quello di riscuotere i crediti non pagati che possono essere legati a tasse o tributi oppure a multe. Con il fermo amministrativo il veicolo non può circolare e nel caso un individuo fosse colto in flagrante riceverebbe una multa decisamente salata. Per togliere il fermo si deve procedere al pagamento del tributo dovuto.

Pignoramenti

Il pignoramento è quell’atto con il quale inizia l’espropriazione forzata. Si tratta di un’ingiunzione nella quale un ufficiale giudiziario sottrae i beni al debitore. Solitamente si tratta di beni immobili.

Ipoteche

L’ipoteca è una forma di tutela con la quale il creditore può proteggersi dall’insolvenza del debitore. È un diritto reale di garanzia e riguarda soprattutto beni immobili. L’ipoteca è disciplinata dall’articolo 2808 del Codice Civile.

Dati a cui ha accesso il Comune per la riscossione coattiva

Il Comune ha diritto all’accesso ad alcuni dati per la riscossione coattiva. L’articolo 17-bis del decreto semplificazioni, del 16 luglio 2020, parla dell’accesso alle informazioni presenti nell’Anagrafe tributaria da parte di Comune, Enti locali e servizi di riscossione.

La legge di bilancio del 2020, come leggiamo ai commi 784 ss.gg., ha riformato la riscossione degli enti locali. Di seguito le norme:

  • Intervengono sul versamento diretto
  • Disciplinano l’accesso ai dati da parte degli enti
  • Introducono per gli enti l’istituto dell’accertamento esecutivo
  • Portano alla nomina di funzionari responsabili di riscossione
  • Disciplinano la dilazione dei pagamenti
  • Istituiscono una sezione speciale nell’albo riscossioni
  • Prevedono gratuità di trascrizioni, iscrizioni e cancellazione pignoramenti e ipoteche

Normativa di riferimento

In questo senso la norma di riferimento è il Regio Decreto n.639 del 1910. Il Decreto Legislativo n.446 del 1997 di fatto consente quello che è il ricorso all’ingiunzione fiscale per il pagamento dei tributi. Invece la Legge 160 del 2019 per l’emissione di ingiunzioni su avvisi di accertamento.

Ricorso contro l’ingiunzione

Specifichiamo che si può fare anche un ricorso in merito all’ingiunzione fiscale. Il termine per questa contestazione decorre dalla data di notifica:

  • 60 giorni se l’ingiunzione è di crediti tributari. Il tutto in questo senso si muove con ricorso a Commissione tributaria competente
  • 30 giorni negli altri casi. L’opposizione si introduce davanti al Giudice di Pace o al Tribunale

Ci sono alcuni casi in cui poi l’ingiunzione può essere ritenuta nulla. Questa specifica è nata da un caso nel particolare che è legato al ricorso di una contribuente campana verso un’ingiunzione notificata il 23 novembre del 2019. Si chiedeva al soggetto il pagamento di somme riferite a pregressi atti di accertamento. Successivamente però la società ricorrente aveva dedotto nullità per carenza di potere in capo alla notificante.

Dilazione pagamenti

In merito alla riscossione coattiva tributiva è prevista anche la dilazione dei pagamenti. In questo senso occorre analizzare cosa viene specificato nel regolamento del Comune di residenza. La legge 160 del 2019 all’articolo 1 specifica come sia previsto uno schema di dilazione dei pagamenti:

  • Fino a 100 euro nessuna rateazione
  • Da 100.01 a 500 euro fino a 4 rate mensili
  • Da 500.01 a 3mila euro fino a 12 rate mensili
  • Da 3000,01 a 6mila da 13 a 24 rate mensili
  • Da 6000.01 a 20mila da 25 a 36 rate mensili
  • Oltre i 20mila da 37 a 72 rate

Va specificato inoltre che in caso di peggioramento comprovato della situazione debitoria è possibile chiedere una sola proroga della dilazione raggiungendo un massimo di 72 rate mensili.

I nostri contatti

Noi di Stanisci Law Firm vi assistiamo dall’inizio alla fine anche nel caso di riscossione coattiva tributiva. Siamo dalla vostra parte consapevoli che questa situazione è assolutamente delicata. Vi forniamo assistenza con professionisti seri e preparati che lavoreranno per trovare la soluzione migliore per voi. Il nostro obiettivo è la vostra soddisfazione, miriamo dunque a risolvere problemi spinosi cercando di farvi lasciare alle spalle complicate questioni. Ricordiamo che nel campo della riscossione di debiti è importante anche essere celeri e precisi. Potete contattarci direttamente per telefono chiamandoci al numero fisso 08311980021 oppure scrivendo su WhatsApp al numero 3392991782. Vi mettiamo a disposizione anche la nostra posta elettronica, scriveteci all’indirizzo info@staniscilawfirm.it oppure compilando il form online direttamente sul nostro sito. In alternativa potete venire a trovarci anche nella nostra sede fisica. Ci troviamo in Via Padre Vito Buonsanto al numero civico 19 nel comune di Ostuni in provincia di Brindisi.

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